Corriere.it – 15 Dicembre 2022

Ricostruire il seno asportato per tumore è un diritto, non un obbligo. La scelta? Ogni donna decide per sé

di Vera Martinella

Nel volume le storie di 12 donne che hanno preso decisioni differenti. Il chirurgo: «Rifare il seno in sicurezza è una possibilità concreta, che può restituire un’integrità estetica e migliorare il benessere psicofisico»

Ogni donna che si ammala è una storia a sé e, se è indiscutibile l’importanza di numeri e statiche in medicina, ci sono decisioni che vanno prese in completa autonomia. È il caso della ricostruzione dopo l’asportazione di uno o di entrambi i seni per tumore, che non è un obbligo, ma un diritto: ogni paziente deve fare la scelta che ritiene più opportuna, dopo essere stata correttamente informata dai medici di riferimento.

«Non esistono regole valide per tutte: ciò che conta è raggiungere l’equilibrio con sé stesse, sentirsi bene nella propria pelle» sottolinea Marco Iera, specialista in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, che nel libro «La luna e le rose» ha raccontato le storie di 12 donne operate per tumore al seno che hanno scelto o meno la ricostruzione della mammella.

Rifare il seno in sicurezza
Circa 55mila italiane ogni anno devono fare i conti con una diagnosi di cancro al seno e, secondo le statistiche, sei pazienti su dieci optano poi per un intervento ricostruttivo che può restituire loro un’integrità estetica e migliorare il benessere psicofisico.

«Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa a livello globale — ricorda Iera —. L’80 per cento delle pazienti ha più di 50 anni, ma l’incidenza nelle 30-40enni è in crescita. Se eliminare la malattia resta l’obiettivo primario, tutte devono sapere che rifare il seno in sicurezza è una possibilità concreta, i cui costi in Italia sono a carico del Servizio sanitario nazionale, compreso per chi lo desidera, anche l’adeguamento dell’altro seno (quello non operato di cancro)». La ricostruzione mammaria è un intervento personalizzato che si può eseguire utilizzando diverse tecniche, le protesi mammarie oppure i tessuti autologhi, cioè lembi di cute e muscolo prelevati da altri punti del corpo della paziente, come l’addome o il dorso. È un intervento chirurgico «collaudato», minimamente invasivo, poco doloroso e con un rapido recupero postoperatorio, ma come tutte le operazioni può presentare rischi o complicanze per cui è fondamentale fare riferimento a medici e Centri di esperienza. È poi fondamentale sottoporsi ai controlli previsti con regolarità: le protesi possono usurarsi e rompersi, ma con l’intervento tempestivo del chirurgo plastico le conseguenze vengono gestite al meglio.

Il libro
Ci sono comunque pazienti che preferiscono fare a meno delle protesi e non per questo sono meno donne. «Il seno è un simbolo di maternità, sessualità, femminilità e quindi dopo l’intervento demolitivo c’è un impatto psicologico non secondario che può incidere sulla qualità di vita e perfino su come si affrontano i percorsi terapeutici successivi» dice Marco Iera, che è anche fondatore dell’Associazione Donna Coraggio, che ha deciso mettere in rete le paure, le aspettative e le speranze delle pazienti per trasformare la condivisione in spinta di vita e alla quale saranno destinati i proventi del libro. A tutte le pazienti, e a chi sta loro accanto (figli, genitori, mariti e compagni), sono dedicate le storie di cambiamento e di rinascita contenute in «La luna e le rose» (Nulla Die Edizioni) con la prefazione di Marina Di Guardo, che scrive: «È come se, in punta di piedi, fossi entrata nella vita di queste donne e avessi avuto il privilegio di avvertire le loro anime palpitare. Le ho sentite vicine, fragili ma anche inossidabili. Un grande esempio di forza, determinazione, umanità. Le loro parole sono incastonate dentro me e non mi lasceranno mai, ne sono sicura». È un’opera collettiva, fatta di racconti genuini, scritti dalle donne che si confrontano o si sono confrontate con il tumore del seno. Esperienze diverse, scandite dagli stessi momenti, accomunate dalle stesse paure e dalla stessa determinazione e desiderio di rinascita. La luna rappresenta la salute e le rose l’augurio di tutto ciò che si possa desiderare con la buona salute.

https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/22_dicembre_15/ricostruire-seno-asportato-tumore-diritto-non-obbligo-scelta-ogni-donna-decide-se-3474ed14-7587-11ed-83a3-d3360fa62004.shtml?refresh_ce

 

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